
L’idea progettuale di Comuninmare, scaturisce dall’esigenza di portare a conoscenza i territori costieri e più in generale la comunità regionale, dello stato di qualità della balneazione delle acque costiere lucane con particolare riferimento agli ambiti prossimi agli sbocchi naturali e artificiali che caratterizzano particolarmente il sistema costiero jonico.
La volontà di avere una accurata conoscenza, consapevolezza ed informazione sia in merito alle procedure di classificazione dello stato di qualità della balneazione, ormai consolidate dall’applicazione sistematica e metodica della direttiva balneazione 2006/7/CEE così come recepita dal DLgs 116/08 ed attuata dal DM 31/03/2010, sia alla possibilità di sviluppare ed applicare metodologie avanzate di modellazione delle dinamiche litoranee, in relazione al trasporto e diffusione di inquinati, sensibili per le attività ludiche e di balneazione, rappresenta una richiesta sempre più diffusa ed incalzante al fine di poter avere un riscontro tangibile e quanto mai oggettivo sulla esistenza o meno di scenari di criticità che possano condizionare il livello e grado di fruibilità delle spiagge.
L’attività di studio e ricerca si colloca su due piani differenti che convergono verso un comune obiettivo di trasparenza ed efficacia dell’informazione.
COMUNicare ed INformare lo stato del MARE L’idea progettuale scaturisce dall’esigenza di portare a conoscenza i territori costieri, e più in generale la comunità regionale, dello stato di qualità della balneazione delle acque costiere lucane con particolare riferimento agli ambiti prossimi agli sbocchi naturali e artificiali che caratterizzano particolarmente il sistema costiero jonico. La volontà di avere una accurata conoscenza, consapevolezza ed informazione sia in merito alle procedure di classificazione dello stato di qualità della balneazione, ormai consolidate dall’applicazione sistematica e metodica della direttiva balneazione 2006/7/CEE così come recepita dal DLgs 116/08 ed attuata dal DM 31/03/2010, sia alla possibilità di sviluppare ed applicare metodologie avanzate di modellazione delle dinamiche litoranee, in relazione al trasporto e diffusione di inquinati, sensibili per le attività ludiche e di balneazione, rappresenta una richiesta sempre più diffusa ed incalzante al fine di poter avere un riscontro tangibile e quanto mai oggettivo sulla esistenza o meno di scenari di criticità che possano condizionare il livello e grado di fruibilità delle spiagge. L’attività di studio e ricerca si colloca su due piani differenti che convergono verso un comune obiettivo di trasparenza ed efficacia dell’informazione. Un primo piano è distinto dalla individuazione ed applicazione di modelli avanzati di simulazione della dinamica di macro inquinanti in prossimità degli sbocchi costieri naturali ed artificiali, di per sé già per definizione non idonei alle attività di balneazione, ai fini della stima degli ambiti di costa/spiaggia da interdire alla balneazione ai sensi del quadro normativo esistente e della qualità media delle acque defluenti. Un secondo piano che si concentri sulle modalità di informazione e comunicazione, diffusa e a vari livelli di dettaglio ed approfondimento sulla base dei dati misurati e simulati, e che vada nella direzione di soddisfare il naturale desiderio di conoscenza in merito a tali aspetti da parte delle popolazioni, stanziali e vacanziere, e degli operatori dei vari settori connessi con la valorizzazione delle risorse culturali, naturali ed ecosistemiche degli ambiti costieri, nonché delle attività turistico-ricreative sviluppate nell’area. Il prodotto finale, oltre a pacchetti di incontri/confronti face to face con le comunità locali e gli operatori economici, si materializzerà nel popolamento in continuo di un’area del portale della Fondazione Osservatorio Ambientale dedicata alle aree costiere ed alle problematiche naturali ed antropiche che caratterizzano gli ambiti jonici e tirrenici della regione. La presente relazione ha lo scopo di descrivere le attività svolte per la realizzazione del progetto COMUNINMARE dell’anno 2019. L’idea progettuale di COMUNINMARE, promossa dalla Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata – FARBAS, ha come obiettivo quello di portare a conoscenza i territori costieri, e in generale la comunità regionale della Basilicata, circa lo stato di qualità delle acque costiere lucane, con particolare attenzione agli ambiti prossimi agli sbocchi naturali ed artificiali. Il razionale di base è rappresentato dall’integrazione di ulteriori punti di misura a quelli che costituiscono la rete di controllo in essere già individuata da Regione e ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) Basilicata e riportata sul portale delle acque del Ministero della Salute (www.portaleacque.salute.gov.it) a far data dall’anno 2011, ai fini della caratterizzazione della qualità delle acque di balneazione in corrispondenza degli sbocchi a mare sia naturali sia artificiali. In questo terzo anno di attività, in collaborazione con l’associazione FareAmbiente, è stato valutato lo stato microbiologico e chimico-fisico delle acque nelle foci dei cinque fiumi lucani che sboccano sulla costa Ionica. Le attività sono state svolte rispettando i tempi e modi definiti in fase progettuale e ci si è avvalsi della collaborazione di ARPA Basilicata sia per la formazione dei tecnici FARBAS in fase di avvio del progetto e sia per l’analisi microbiologica dei campioni prelevati. Il progetto ha interessato le acque delle due coste lucane, Ionica e Tirrenica, in particolare l’attenzione è stata posta sugli sbocchi a mare naturali e artificiali. La costa Ionica si estende da Metaponto a Nova Siri ed è una fascia ricca di risorse storiche e naturali dove sfociano i fiumi Bradano, Basento, Sinni, Cavone ed Agri; la costa marateota è caratterizzata da splendide località balneari: Acquafredda, più a nord, Cersuta, Fiumicello, una delle più frequentate, la Spiaggia Nera, Castrocucco. Il fiume Bradano è il primo dei fiumi ionici a partire da nord, sfocia nel Golfo di Taranto ed è, con i suoi 120 km, il terzo fiume della regione per lunghezza, dopo il Basento e l’Agri. L’area SIC foce Bradano è attraversata da canali principali e secondari che provvedono allo smistamento dell’acqua che, in caso contrario, tenderebbe a stagnare come accadeva nel periodo antecedente la bonifica. Il territorio è attraversato per quasi tutta la sua lunghezza da una strada di servizio in terra battuta dalla quale, perpendicolarmente, si distribuiscono una serie di sentieri secondari, diretti verso il mare. L’area SIC foce Basento è delimitata da un tratto di costa sabbiosa a nord e dalla foce a sud. Il fiume Basento nasce dal Monte Arioso in località Fossa Cupa (PZ) nell’Appennino Lucano settentrionale, scorre in direzione NO-SE sfociando nel Golfo di Taranto. Attualmente la foce del Basento mostra una certa tendenza ad arretrare contribuendo all’erosione della costa, all’infiltrazione di acqua marina nella falda subalvea, alla modificazione e/o perdita degli habitat umidi retrodunali e alla diminuzione della biodiversità. La foce del fiume Sinni è localizzata nel settore meridionale della Regione Basilicata, vicino al confine con la Calabria; ha un’estensione pari a 1092,47 ettari sviluppata in un contesto planiziale, avente quote variabili tra 0 e 17 m s.l.m. (media: 4 m s.l.m.). Il fiume Agri nasce dalle sorgenti del Piano del Lago tra Monte Maruggio e Monte Lama e sfocia nel Mar Ionio nel territorio del comune di Policoro, presentando nel tratto prossimo alla foce un andamento meandriforme. La foce dell’Agri è caratterizzata dalla presenza di estese aree umide retrodunali sotto forma di lagune, acquitrini e laghetti costieri stabili e temporanei. Esse rappresentano un habitat ideale per la sosta, lo svernamento e la nidificazione dell’avifauna acquatica, sia stanziale che migratoria. Un sistema di laghetti retrodunali, situati in corrispondenza di un vecchio meandro dell’Agri, presenta al suo interno una serie di isolotti utilizzati per la nidificazione da parte di alcune specie di uccelli acquatici. Nelle figure 1 e 2 sono rappresentati rispettivamente i punti geolocalizzati di prelievo della costa Ionica e Tirrenica. I quattordici punti di prelievo in prossimità delle aree di balneazione, all’altezza degli sbocchi naturali ed artificiali, sono suddivisi in uno sulla costa tirrenica in località Fiumicello e tredici sulla costa ionica. Il lavoro è stato svolto dai tecnici campionatori della FARBAS in collaborazione con il personale ARPAB attenendosi alle indicazioni del DM 30/03/2010. Le attività di campionamento e analisi sono state effettuate con cadenza mensile durante la stagione balneare da aprile a settembre. Il prelievo del campione è stato effettuato secondo le disposizioni del DM 30/03/2010 allegato D che sostituisce il punto 1 dell’allegato V del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 1161. Nella campagna di misure è stata impiegata una sonda multi-parametrica YSI per la misurazione di parametri aggiuntivi quali pH, ORP, conducibilità, pressione ed ossigeno disciolto. I prelievi di campioni di acqua nelle foci dei fiumi sono stati effettuati con cadenza mensile in concomitanza con quelli delle acque di balneazione, il protocollo ha seguito le indicazioni della Direttiva 60/2000/CE e del Regolamento per la progettazione del programma di monitoraggio emanato dal Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare dall’associazione FareAmbiente. Le analisi microbiologiche dei campioni sono state effettuate presso il laboratorio di Microbiologia del Dipartimento ARPA Basilicata, sede di Matera, utilizzando le metodiche ISO 7899-1 e 9308-3 rispettivamente per Enterococchi intestinali e Escherichia coli. Le immagini che seguono mostrano nel dettaglio i punti geolocalizzati della costa Ionica per singolo campione. Le figure 3,5,7,10 e 13 mettono a confronto i punti di prelievo dei tecnici campionatori FARBAS (rappresentato da un punto verde) e quelli dell’associazione FareAmbiente (rappresentati da un punto rosso). 1 (https://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=10A0640500400010110001&dgu=2010-05- 24&art.dataPubblicazioneGazzetta=2010-05-24&art.codiceRedazionale=10A06405&art.num=1&art.tiposerie=SG) Le tabelle 1 e 2 mostrano rispettivamente i valori di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli, espressi in UFC/100 ml, dei 14 punti di campionamento effettuati dai tecnici campionatori FARBAS. L’allegato A del DM 30/03/2010 indica come valori limite per le acque di balneazione i seguenti valori: La suddetta normativa è stata presa come riferimento nello studio per l’analisi puntuale delle acque di foce. Valori elevati di Enterococchi intestinali, per singolo campione, si sono avuti nei mesi seguenti: Valori elevati di Escherichia Coli, per singolo campione, si sono avuti nei mesi seguenti: Le Tabelle 3 e 4 che seguono illustrano, in sintesi, l’andamento mensile dei punti di campionamento rispetto ai limiti ammissibili, rispettivamente riassumono i valori di Enterococchi Intestinali ed Escherichia Coli. L’associazione FareAmbiente effettua un doppio campionamento: al centro e alla riva del fiume, nella parte interna della foce cosi come mostrano le immagini riportate nel paragrafo “Descrizione delle attività”. Prima di passare ad un’analisi dei dati raccolti, è opportuno effettuare le seguenti puntualizzazioni: Il mancato campionamento è legato alle avverse condizioni climatiche che hanno impedito l’attività di prelievo. Le tabelle 1 e 2 mostrano rispettivamente i valori di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli, prima per i campioni relativi alla riva e poi al centro della foce, espressi in UFC/100 ml, dei 5 punti di campionamento effettuati dai volontari dell’associazione FareAmbiente. L’allegato A del DM 30/03/2010 indica come valori limite per le acque di balneazione i seguenti valori: La suddetta normativa è stata presa come riferimento nello studio per l’analisi puntuale delle acque di foce. I superamenti di Enterococchi intestinali, per singolo campione, si sono avuti nei mesi seguenti: Valori elevati di Escherichia Coli, per singolo campione, si sono avuti nei mesi seguenti: Le tabelle 9 e 10, 11 e 12 che seguono illustrano, in sintesi, l’andamento mensile dei punti di campionamento rispetto ai limiti ammissibili, rispettivamente riassumono i valori di Enterococchi Intestinali (9,10) ed Escherichia Coli (11,12) a riva e al centro della foce. La campagna di monitoraggio condotta da FARBAS ha permesso di fare alcune considerazioni. Le foci che hanno mostrato valori elevati, per entrambi i parametri microbiologici analizzati, sono i seguenti: Analogamente i dati di fare ambiente mostrano valori microbiologici elevati per: Confrontando i dati di entrambe le campagne analitiche si può notare che la foce Basento permane, durante la stagione balneare, alquanto critica. Le foci del fiume Sinni rispetto ai valori di riferimento considerati rimane ben al di sotto degli stessi per l’intera stagione balneare. I dati di fare ambiente confermano lo stesso trend. La foce Cavone rispetto ai dati raccolti presenta un unico valore elevato per gli Enterococchi intestinali mentre i dati di fare ambiente rimangono sotto i 500 UFC/100 ml per l’intera stagione balneare. Il torrente Fiumicello ha avuto un unico superamento per gli Enterococchi intestinali nel mese di maggio. Le idrovore di Metaponto, Pisticci, Scanzano, del Concio e Canale Scolmatore non hanno presentato alcun valore elevato. Confrontando i dati microbiologici di FareAmbiente e FARBAS, si evidenza nell’86% dei casi una concordanza nelle misure. Nei mesi di giugno, luglio e agosto (2019) la scarsa portata delle foci non ha compromesso lo stato di balneabilità delle coste adiacenti, tranne che per il Basento e Bradano. La settimana antecedente quella di campionamento, relativa ai mesi di aprile, maggio e settembre, è stata caratterizzata da intense piogge alluvionali che anziché portare una diluizione della carica microbica ne hanno fatto registrare un aumento, probabilmente dovuto alla presenza di scarichi abusivi e/o alla scarsa efficienza dei sistemi di depurazione che rilasciano le acque reflue nei corpi superficiali. Il progetto “COMUNINMARE” intende contribuire a fornire maggiori informazioni sullo stato di qualità delle acque di foce per valutare e monitorare un possibile impatto antropico sulle acque di balneazione. I risultati ottenuti fino ad ora sono, per alcuni punti, molto incoraggianti e nel contempo invitano la Fondazione a concentrare le proprie energie su uno studio analitico e scientifico di maggiore durata con l’obbiettivo ultimo di favorire un miglioramento anche delle foci che sono risultate, da una prima analisi, di non ottima qualità. cim
Studio ed informazione dello stato della qualità della balneazione delle coste lucane
relazioni
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’
Nel secondo periodo di attività sono stati riconfermati i punti di monitoraggio presi in considerazione nel primo anno per quel che riguarda le acque di balneazione in corrispondenza degli sbocchi naturali ed artificiali, ed in aggiunta sono state monitorate anche le foci dei cinque fiumi lucani che sboccano sulla costa Ionica.
In particolare i quattordici punti di studio dell’ acqua di balneazione all’altezza degli sbocchi naturali ed artificiali sono articoltati in questo modo:
uno sulla costa tirrenica in località Fiumicello, unico punto singolare lungo il tratto costiero e tredici sulla costa ionica.
A tal proposito corre l’obbligo di precisare che tale attività non è stata avviata in corrispondenza della foce del Fiume Noce, sul Tirreno, in quanto il corso d’acqua rappresenta il confine regionale con la Calabria e, pertanto, si è adoperata la scelta di considerare il valore del punto già appartenente alla rete di monitoraggio in corrispondenza della sponda destra del Noce come rappresentativo dell’intero sbocco data la rilevante prossimità come si evince anche dall’immagine estratta dal sito del “portale delle acque” del Ministero della Salute di figura 1 (http://www.portaleacque.salute.gov.it /PortaleAcquePubblico/).
Nella campagna di misure è stata altresì impiegata una sonda multi-parametrica per la misurazione di parametri aggiuntivi quali pH, ORP, conducibilità, pressione ed ossigeno disciolto.
I prelievi di campioni di acqua nelle foci dei fiumi sono stati effettuati con cadenza mensile in concomitanza con quelli delle acque di balneazione, il protocollo ha seguito le indicazioni della Direttiva 60/2000/CE e del Regolamento per la progettazione del programma di monitoraggio emanato dal Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare dall’associazione FareAmbiente.
In particolare sono stati effettuati due campionamenti per ogni foce, uno ha riguardato il prelievo di acqua al centro della foce e l’altro alla riva destra o sinistra indifferentemente. Inoltre sono stati registrati una serie di parametri tra cui quelli metereologici,
Le determinazioni microbiologiche, per tutti i campioni sono state effettuate presso il laboratorio di Microbiologia del Dipartimento A.R.P.A. Basilicata di Matera, utilizzando il metodo delle membrane filtranti (MF) sia per E.Coli che per gli Enterococchi intestinali.
RISULTATI ACQUE DI BALNEAZIONE
Le misure e le successive elaborazioni, riguardanti le acque di balneazione in corrispondenza degli sbocchi naturali ed artificiali, riportano che i valori ricercati di Escherichia coli nel 97 % dei casi sono ben al di sotto dei limiti di norma mentre per gli Enterococchi intestinali abbiamo il 91% dei casi valori sotto i limiti per l’intero periodo della balneazione, evidenziando quindi, aspetti di estrema tranquillità.
Come dimostrato dalle misure condotte secondo procedure di sorveglianza, occorre segnalare per le suddette acque tre valori elevati per gli Escherichia coli riscontrati ad agosto in corrispondenza della foce del Bradano, nei mesi di aprile ed agosto in corrispondenza della foce del fiume Basento.
Le misure degli enterococchi, riportano 7 valori elevati: le acque di balneazione in corrispondenza della foce del Bradano nel mese di agosto, quelle dell’Idrovora di Metaponto nel mese di maggio, quelle in corrispondenza della foce del fiume Basento nei mesi di aprile ed agosto, in corrispondenza della foce del fiume Agri a giugno e settembre ed in ultimo in corrispondenza dello sbocco in località fosso della Rivolta nel comune di Rotondella a settembre,
Come riportato nelle tabelle di sintesi 1 e 2 e nei grafici delle figure 2 e 4.
Le figure 3, 5, 7 e 9 riportano la distribuzione lungo le coste ionica e tirrenica dei punti di misura georiferiti con associazione cromatica in relazione al valore misurato. Per semplicità di lettura è stata adottata una rappresentazione bicolore segnando con il marker di colore “rosso” il superamento osservato del limite normativo corrispondente all’indicatore biologico in esame.
RISULTATI FOCI
Le misure e le successive elaborazioni riguardanti le acque delle foci dei cinque fiumi lucani che sboccano nel mar Ionio, riportano in particolare che i valori ricercati di Escherichia coli nell’ 88% dei casi sono ben al di sotto dei limiti di norma mentre per gli Enterococchi intestinali il 92% dei valori sono sotto i limiti.
Dalle misure condotte, occorre segnalare per le acque in esame tre superamenti per il parametro Escherichia coli riscontrati nel mese di agosto in corrispondenza della foce del Bradano e nei mesi di guglio ed agosto in corrispondenza della foce del fiume Basento. Per quel che riguarda il parametro Enterococchi intestinali non ci sono state misurazioni elevate, come riportato nelle tabelle di sintesi 5 e 6 e nei grafici delle figure 10 e 12.
Le figure 11 e 13 riportano la distribuzione lungo le foci dei cinque fiumi dei punti di misura georiferiti con associazione cromatica in relazione al valore misurato. Per semplicità di lettura è stata adottata una rappresentazione bicolore segnando con il marker di colore “rosso” il superamento osservato del limite normativo corrispondente all’indicatore biologico in esame.
CONCLUSIONI
Le attività svolte nel progetto Comuninmare durante il secondo anno hanno riguardato il monitoraggio sia delle acque di balneazione della costa Ionica e tirrenica della Basilicata in corrispondenza degli sbocchi naturali ed artificiali e sia, in aggiunta alle attività del primo anno, il monitoraggio delle acque delle foci dei cinque fiumi lucani che sfociano nel mar Ionio.
Il periodo di attività è andato da aprile a settembre ed ha visto coinvolti oltre al personale della FARBAS promotrice del progetto anche l’ARPAB e l’associazione FareAmbiente.
Dall’interpretazione dei risultati ottenuti si evince che i punti con valori elevati corrispondono alle foci dei fiumi Bradano Basento ed Agri, infatti i superamenti dei valori per i parametri microbiologi si riscontrano proprio nelle acque di foce dei sudetti fiumi.
I periodi maggiormente interessati dai superamenti dei parametri microbiologici sono i mesi di giugno agosto e settembre questo probabilmente dovuto alla maggiore fruizione delle coste in tale periodo.
Osservando i risultati si nota come nel mese di agosto i valori sia degli Escherichia coli che degli enterococchi intestinali sono superiori ai valori limite sia per la foce del Bradano che del Basento e nelle corrispondenti acque di balnezione.
Valori elevati di Escherichia coli indica un inquinamento molto recente (poche ore) poiché tali microrganismi hanno scarsa capacità di sopravvivere per lunghi tempi nelle acque di fiume e di mare.
Valori elevati degli enterococchi intestinali indica, invece, un inquinamento meno recente data la maggiore capacità di sopravvivenza di quest’ultimi nelle acque.
Per quel che riguarda il Basento si è verificata una situazione analoga ai fiumi suddetti ma nel mese di aprile.
Situazione analoga si è riscontrata anche per il fiume Agri nei mesi di giugno e settembre.
Si può concludere che, per quel che riguarda la costa ionica, l’eventuale presenza di opere antropiche e di probabili scarichi occasionali influenzano in determinati periodi dell’anno la qualità delle acque di fiume e delle corrispondenti acque di balneazione.
Per quel che riguarda la costa Tirrenica la situazione dell’unico punto monitorato non desta preoccupazioni anche se si riscontrano dei valori elevati nei mesi di maggiore fruizione della costa sempre attribuibili all’azione antropica.
I risultati analitici e microbiologici raccolti fino ad ora, insieme a quelli che verranno raccolti nella successiva campagna di monitoraggio dell’anno 2019, contribuiranno a dare uno scenario sulla qualità delle acque delle foci costiere lucane.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
Decreto ministeriale 30/03/2010- Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.119 del 24-05-2010 – Suppl. Ordinario n. 97) – UNI EN ISO 9308-1:2002. Qualità dell’acqua – Ricerca ed enumerazione di Escherichia coli e batteri coliformi – Metodo di filtrazione su membrana – Rete ecologica Basilicata (www.retecologicabasilicata.it) – Portale delle acque del Ministero della Salute www.portaelacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/) – Metodi analitici per le acque – Irsa-Cnr (www.irsa.cnr.it/Docs/Capitoli/1030.pdf)
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Introduzione
Descrizione del territorio
Dettaglio delle attività
Risultati acque di balneazione
Risultati acque interne
Conclusioni
Relazione Finale I anno Comuninmare
ANALISI DELLA QUALITA’ DELLE ACQUE COSTIERE: