Strumenti per La Gestione Dell’informazione Ambientale


RILANCIO E POTENZIAMENTO DELL’OSSERVATORIO AMBIENTALE: ATTUAZIONE DEL CATALOGO DELL’OSSERVATORIO AMBIENTALE E DEGLI STRUMENTI REGIONALI PER LA GESTIONE DELL’INFORMAZIONE AMBIENTALE
INDICARE: indicizzazione delle Criticità Ambientali Regionali

Il progetto nasce dalla consapevolezza ed esigenza di razionalizzare le informazioni sullo stato dell’ambiente, naturale, urbano, rurale e sociale, in relazione alle fonti di pressione ambientale e antropica passate e recenti distribuite sul territorio regionale.

Si propone una sorta di indicizzazione distribuita sullo stato delle componenti ambientali principali, aria, acqua, suolo ed ecosistemi nonché gli effetti sulle popolazioni esposte, sia in termini di stato della salute sia dal punto di vista socio-economico, quindi in termini di beni e servizi interessati da sorgenti dirette o indirette di impatto.

L’evoluzione del concetto di “sviluppo”, da una accezione puramente economica ad una legata al concetto di sostenibilità, risponde ai profondi cambiamenti che hanno riguardato, a partire dal secondo dopoguerra, e che tuttora riguardano, i bisogni della collettività. Se prima, infatti, lo sviluppo veniva identificato con la crescita economica al fine di accrescere il reddito prodotto, in questa fase storica, la gravità di alcuni costi sociali, l’eccessivo utilizzo delle risorse naturali, e la diffusione di fenomeni di inquinamento, hanno portato a ridefinire le preferenze e le esigenze della collettività, prestando attenzione non solo alla distribuzione della ricchezza, ma a tutta una serie di elementi che concorrono a definire la qualità della vita. Soddisfatti i “bisogni fondamentali di sussistenza, di protezione e di sicurezza”, la società ha manifestato con sempre maggior forza nuovi bisogni “di natura relazionale e di senso di riconoscimento, di comunicazione e di autorealizzazione” (Gubert, 1995), anche connessi alla tutela dell’ambiente e alla conservazione delle risorse naturali: bisogni che non possono essere ignorati nel definire il concetto di sviluppo, e quindi nel determinare la qualità della vita. Ne deriva l’imporsi di una nozione di sviluppo sempre più complessa, che supera i confini della sfera economica e richiede l’adozione di approcci multidisciplinari sia sul piano della misurazione del grado di sviluppo a diversi livelli (paese, regione o aree sub-regionali), che delle politiche volte alla sua incentivazione. Franceschetti (1995) individua quattro elementi fondamentali che dovrebbero caratterizzare il concetto di sviluppo, ovvero:

1. Globalità

2. Finalizzazione

3. Democrazia

4. Equità

La Globalità implica la “necessità di prendere in considerazione tutte le componenti della vita comunitaria” e, quindi, non solo quella produttiva, ma anche gli aspetti legati al soddisfacimento di bisogni superiori, di tipo sociale, culturale, relazionale e politico. La Finalizzazione, invece, deriva dall’esigenza che l’economia e i processi di sviluppo non trascurino la sfera etica, ponendosi come obiettivo il miglioramento delle condizioni socio economiche di tutti i membri della collettività. La Democrazia riguarda la gestione dello sviluppo da parte della comunità e consiste nella “partecipazione della società alla direzione della propria trasformazione mettendola in condizione di valutare le trasformazioni in corso, modificare il proprio progetto di sviluppo e definire in continuo i bisogni collettivi da soddisfare” (Franceschetti, 1995).

L’Equità, sia intra che inter-generazionale, infine, è legata al concetto di sviluppo sostenibile, introdotto per la prima volta nel rapporto Brundtland (WCED, 1987), che implica la capacità del processo di sviluppo di autoriprodursi nel tempo. Posto che lo sviluppo non viene più inteso solo in termini puramente economici, sostenibile è “quel processo di cambiamento delle strutture economiche e sociali che massimizza la qualità della vita di una comunità, in termini di benefici immediati, senza compromettere il potenziale di risorse che consentirà alle generazioni future di godere di benefici non minori di quelli goduti dalla generazione presente” (Iacoponi, 1994).

Ne deriva che la massimizzazione della “qualità della vita”, legata al concetto di sviluppo sostenibile, sia una priorità da perseguire a tutti i livelli territoriali e sociali, in particolar modo in quelle aree la cui marginalità rispetto ai grandi centri urbani ha portato a processi di degrado. Questo è tanto vero che il tema della qualità della vita è uno degli obiettivi principali della nuova politica di sviluppo rurale 2014-2020. In particolare, con l’art. 20 del Reg. 1305/13, l’Unione Europea enfatizza l’importanza nel migliorare la qualità dell’offerta dei servizi nelle aree rurali, anche attraverso investimenti volti a preservare il patrimonio culturale e naturalistico locale. In tale contesto, la determinazione dei livelli della qualità della vita deve costituire parte integrante della pianificazione territoriale (Pacione, 2003), allo scopo di valutare le performance di piani e programmi attuati e per meglio definire quelli da attuare. Ciò che accade spesso nella valutazione di interventi di sviluppo è che ci si limita a vagliare un programma seguendo il suo quadro logico, ovvero gli obiettivi e gli indicatori identificati ex-ante. Tale approccio determina una valutazione non dinamica, che rischia di ridurre lo spazio informativo agli indicatori e ai temi del progetto, perdendo quindi informazioni che potrebbero essere di grande importanza per comprendere come migliorare gli interventi futuri secondo una visione di insieme. È necessario dunque adottare un approccio olistico, che porti a valutare sia gli impatti diretti (facilmente misurabili) che quelli indiretti (non sempre di facile determinazione), misurando il livello di qualità della vita sulla base dei differenti fattori che concorrono a determinarlo.

Allegati al progetto:

  1. Report INDICARE SAFE

    Progetto INDICARE -INDIcizzazione delle Criticità Ambientali

  2. Relazione sulle attività di ricerca IMAA 

    Sviluppo di un indicatore per la caratterizzazione ed origine del particolato atmosferico in Val d’Agri 

  3. Rapporto di Ricerca

    Potenziamento di una piattaforma osservativa satellitare per analisi di qualita  dell’aria sulla Basilicata

  4. Relazione Finale

    Periodo di riferimento 01/02/2018 > 13/06/2019